Game Over dalla Promozione in giù

Il Consiglio Federale della LND riunitosi venerdì 5 febbraio, non è riuscito a far saltar fuori nessun coniglio dal cilindro: qualche “speranza” di ripartenza sarà destinata all’Eccellenza, ma anche questa pare una strada decisamente non semplice.

Nell’incontro durato più di quattro ore, c’è stato anche un acceso confronto fra i delegati su quanto proposto dai vertici della LND, i quali avrebbero voluto rimettere in moto tutte le competizioni regionali: a dire di no insieme all’Umbria, sono state Toscana, Emilia, Sicilia e Veneto, regioni che hanno tenuto il punto su quanto deciso nei giorni scorsi direttamente sentendo le società.

Ma cosa succederà ora? La LND proverà in ogni caso a far ripartire l’Eccellenza adottando lo stesso protocollo della serie D, elevando questa categoria regionale a “categoria direttamente legata all’interesse nazionale” chiamando in causa le retrocessioni che arriveranno dalla stessa serie D. La motivazione che dovrebbe convincere la FIGC ad accettare questa proposta con l’aggiunta della revisione dei format, trovare soldi per le spese dei tamponi senza gravare sulle tasche delle società, appare piuttosto debole.

Forse però in questa riunione fiume, qualcuno ha completamente messo da parte quanto ci sta succedendo intorno e dimenticato come queste competizioni dilettantistiche debbano essere tali, dopo una trasformazione che nel tempo ha visto sempre più spesso mettere da parte la loro funzione sociale. E se parliamo di funzione sociale, forse la cosa più importante di cui i massimi vertici del calcio dovrebbero discutere, è quella relativa al calcio giovanile e non alle categorie dilettantistiche di adulti che il lunedì si alzano per andare a lavorare.

Tornando alle decisioni del Consiglio LND, l’ipotesi avanzata per l’Eccellenza sarà condizionata anche dal persistere della situazione pandemica, oltre a ciò che il nuovo Governo deciderà alla scadenza dell’ultimo DPCM. C’è da dire anche che le restrizioni che possono essere adottate in autonomia dalle singole regioni, potrebbero rendere il tutto ancora più complicato. In merito al cambio di format invece, sarà pressoché impossibile trovare una soluzione meritocratica e che accontenti le società di Eccellenza, anche se i più informati parlano addirittura di una ripartenza "volontaria": chi non vorrà non giocherà e non perderebbe la categoria.

Ma se invece vorranno far ripartire tutta la categoria, queste società, sono pronte ad affrontare tre/quattro mesi di fuoco, partite infrasettimanali, dopo essere stati fermi tutto questo tempo? Economicamente ed organizzativamente parlando, saranno pronte a terminare a giugno/luglio una stagione per iniziarne una nuova ad agosto/settembre?

l dubbi che ci vengono, associando anche  Promozione, Prima, Seconda e Terza categoria per la stagione 2021/2022, sono veramente tanti. Quante saranno le società che abbasseranno la serranda? Ci saranno ancora sponsor pronti ad investire? Come faranno le società più piccole ad autofinanziarsi se sarà loro impossibile creare degli eventi? Come si comporteranno i vari Comitati Regionali con le iscrizioni e tesseramenti?

Ed in merito a questa ultima domanda, non possiamo che pensare che noi umbri abbiamo sborsato per intero a settembre la quota di iscrizioni e tesseramenti, uno sforzo immane. Soldi che tante piccole realtà vedranno rimanere nelle tasche di qualcuno se quelle stesse società decideranno di prendersi una pausa.

Intanto attendiamo qualcosa di ufficiale, ma nonostante la fiducia e il più vivo ottimismo, crediamo che non basterà ancora un anno per tornare alla normalità. L’unica speranza è che i vertici LND questa volta siano più lungimiranti di quanto lo siano stati la scorsa estate.

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